A cura di Giacomobello Maria
Partecipanti: Antonio Denora (CARS), Chiara Gadaleta (CARS), Pino Paladino (GSAVD), Alessandra Lanzetta (free speleo), Domenico Perrotta (GSAVD), Maria Giacomobello (CARS).
L’intenzione iniziale era quella di entrare da Grotta Milano ma una volta arrivati sul sito ci rendiamo conto che il ruscello é attivo e che le cascatelle sui dislivelli iniziali che in estate sono quasi del tutto inesistenti, portano all’interno della grotta ancora troppa acqua per poter affrontare la progressione.
Decidiamo quindi di entrare da grotta del Poeta poiché quell’ingresso non capta le acque esterne, pur sapendo che alla base del pozzo avremmo sicuramente trovato l’acqua immessa dalla Milano. Di fatto, scendendo il pozzo, già nei primi metri é stato chiaro il gorgoglìo rumoroso, che in altre occasioni è solo sussurrato, dell’acqua. Ricongiunti alla base, abbiamo provato a raggiungere il collettore ma arrivati al primo sifone ci accorgiamo che lo spazio per il passaggio é insufficiente per poterlo affrontare in sicurezza, quindi desistiamo.
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Il meandro dove é presente il sifone é a forma di serratura rovesciata quindi l’unica parte libera dall’acqua é la fessura sovrastante che non permette il passaggio con il casco e in ogni caso l’acqua arriverebbe fino alle narici.
Tornando indietro decidiamo di andare a controlla il sifone verso la Milano e li ahimè l’acqua ha chiuso di nuovo completamente la giunzione tra le due grotte, quindi, guadagniamo la strada verso l’uscita affrontando la risalita dal Poeta.
Parlandone all’esterno decidiamo che ci ritorneremo verso i primi di luglio.